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5 domande a... Luca Cozzolino

Condividi questo articolo su Facebook Scritto da ragioniere il 13/01/2022

Parte oggi una nuova rubrica settimanale "5 domande a...".

Iniziamo con Luca Cozzolino: una lunghissima carriera per un "ragazzo" ancora giovane; sua la primogenitura della Scuola Hockey Lagaccio, fucina di tanti talenti biancorossi; un passato importante, un presente super-impegnato, e un futuro ancora da scrivere. Già medaglia d'Oro CONI, appena quarantenne!

1) Medaglia d’oro CONI 2021: una roba pazzesca, a soli 40 anni, inaspettata per tutti, che ci ha lasciato senza parole. Come l’hai vissuta?

Una sorpresa che non mi aspettavo proprio, vista la mia giovane età: di solito le medaglie d’oro per meriti sportivi le danno al termine di lunghe carriere di successo. Mi hanno spiegato che nel mio caso la motivazione non è stata solo sportiva, ma hanno premiato il connubio tra sport e lavoro: questo è stato per me l’aspetto più emozionante di questo premio. Al CONI hanno particolarmente apprezzato il fatto non banale che in un periodo così complesso e difficile io sia riuscito a dare continuità al lavoro con i bambini e con i ragazzi. Per me è un onore essere tra i “fortunati” che hanno avuto la medaglia d’oro CONI.

2) Al Genova 80 sei giocatore e allenatore, per la Federazione, sei formatore e collabori nella commissione allenatori. Come riesci a coniugare tutti questi impegni? Cosa è per te l’hockey?

L’hockey per me è principalmente una passione, che ho trasformato in una “quasi professione”. Ci tengo molto, è il mio cavallo di battaglia, che tutto sia fatto, anche se non per professionismo, in modo professionale. Sia in Federazione che al Genova ’80 questo viene apprezzato. Come faccio a fare tutto? Non è facile, ma porto fino in fondo gli impegni che prendo, e riesco a incastrare un po’ tutto; far bene tutte le cose è difficile, ma la passione mi spinge a farlo, ed è la stessa passione che cerco di trasmettere quando alleno, gioco e insegno.

3) Nella tua vita hockeistica hai avuto esperienze importanti al Cus Genova, Superba e Savona, prima di approdare ormai quasi 10 anni fa al Genova 80. Cosa ha di diverso il Genova 80 dagli altri club?

L’organizzazione, pressoché totale, dalla sfera dirigenziale a quella tecnica, fuori dal campo e sul campo. Conoscendo Daniele sapevo che sarei andato in un posto molto organizzato: nelle altre realtà questo aspetto non era molto considerato. Al Genova ’80 l’organizzazione è la cosa che ci permette di fare tante cose in modo egregio. Devo dire che mi ci trovo a pennello: questo aspetto positivo è il primo che ho percepito quando sono arrivato, ed è rimasto tutt’ora.

4) A 41 anni, probabilmente ne hai circa 30 di hockey: se dovessi scegliere 3 ricordi o emozioni più belle dei tuoi primi 30 anni di hockey?

Il primo, in ordine temporale, la promozione in serie A/1 quando giocavo nella Superba.
Poi, la medaglia d’oro al Trofeo CONI 2019, alle finali nazionali in Calabria con la squadra under 14.
Infine, recentissima, la promozione in serie A/2 con il Genova 80, pochi mesi fa. Questo non tanto per la promozione in sé, devo dire abbastanza scontata in quanto “logico” compimento di un progetto che portavamo avanti da anni, quanto per il contorno: aver condiviso questa gioia con i tanti bambini e ragazzi che sono venuti a sostenerci, e con i più grandi di loro in campo insieme a me, è stato particolarmente emozionante.

5) Progetti per il futuro?

Vorrei dare al Genova ’80 altri atleti di talento purissimo come Adassery, Boccadifuoco, Vargiu, e tutti gli altri: continuando con le scuole hockey e dedicandomi al settore giovanile del club biancorosso.

Grazie Luca!!








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