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La scuola drag-flick del Genova '80

Condividi questo articolo su Facebook Scritto da ragioniere il 05/01/2022

Riflettori puntati sulla tecnica: la scuola drag-flick del Genova Hockey 1980, dal 2015, sforna aspiranti specialisti. Qualcuno si è chiesto come è possibile avere così tanti ragazzi capaci a eseguire un gesto tecnico così difficile e complesso.

Per prima cosa, gli allenamenti sono personalizzati, uno a uno con l’allenatore. Chi desidera imparare la tecnica per tirare i corner corti, spesso decisiva per vincere le partite, si arma di tanta pazienza - è la dote necessaria numero uno - sfida gli impegni di scuola e personali, e decide di iniziare un percorso lungo mesi. Per vedere i primi risultati apprezzabili, infatti, sono necessarie diverse settimane di lavoro duro e paziente, dove tutti i particolari contano.

Non a caso, in tanti hanno iniziato, ma solo 4 sono arrivati fino alla fine del percorso.

Da apripista ha fatto Lorenzo: l’atleta classe 2001 è stato il primo a inaugurare la metodologia biancorossa, che prende spunto dalle migliori scuole internazionali, adattandola alle specificità e alla realtà nostrana. La tecnica si basa su quattro “step”, isolando via via le parti del corpo su cui concentrare l’attenzione e consentendo così un apprendimento graduale, e lineare. Lorenzo ha poi personalizzato la sua tecnica, prendendo spunto dai migliori specialisti internazionali, discostandosi in parte dalle basi apprese: è quello che fanno i migliori, che dopo aver assimilato la tecnica di base, la personalizzano. Lorenzo oggi è tra i “top scorer” del girone A del campionato di serie A/2 nazionale.

Poi è stata la volta del 2003 Pietro: grande forza, tecnica ancora da affinare in alcuni particolari, ma i drag-flick più potenti sono di sicuro i suoi. Da migliorare la media-precisione, ed è il meno assiduo agli allenamenti di specializzazione. Quando la prende bene, però… non ci sono ragnatele che tengano! Non a caso, tra i tanti che potevamo documentare, abbiamo scelto un suo “corto”, a corredo di questo articolo.

Samuele (2005) è stato il più costante e paziente: con lui l’analisi video si è spinta nei particolari, e non è un caso se la sua tecnica è quella più vicina al modello desiderato. Partendo forse da più indietro, e sicuramente dotato di minore forza dei due compagni più grandi, è riuscito con l’allenamento e la costanza a raggiungere un livello - in rapporto all’età - paragonabile a quello di Lorenzo e Pietro.

Infine, Riccardo (classe 2007: evidentemente, per diventare specialisti, occorre essere nato in un anno dispari!): l’ultimo ad aver completato tutto il processo, ha raggiunto già un discreto livello, per l’età e la categoria, ma lo deve migliorare con l’allenamento personale e costante. La pazienza di completare tutto il percorso c’è stata, ora occorre quella di tenersi sempre in esercizio!

In precedenza, anche Francesco e Nicholas si sono cimentati nella specialità, mentre ha appena iniziato Alessandro, che è nelle prime fasi.

Oltre alle sedute sul campo, tanta attenzione (e tanto tempo) viene dedicata all’analisi fotografica e video, allo scopo di isolare i particolari su cui i ragazzi devono lavorare per migliorare e progredire nella loro tecnica. A volte, bastano pochi centimetri nelle posizioni delle mani, delle braccia, delle spalle, dei piedi, per fare la differenza.

Il risultato? Guardate l’ultimo video ;-)








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