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Finali under 14: un sogno magico... che non finisce

Condividi questo articolo su Facebook Scritto da ragioniere il 06/02/2019

Quando si arriva così vicini al sogno tricolore, si è di fronte al classico "mezzo bicchiere". Mezzo pieno, pieno della nostra gioia, del nostro entusiasmo, della nostra consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande? O, piuttosto, mezzo vuoto, vuoto dei nostri pianti, dei nostri dolori, della nostra delusione?

Se avessimo la risposta saremmo dei vecchi saggi, e invece siamo dieci ragazzini di 11, 12, 13 anni. Sappiamo di aver fatto tutto quello che potevamo. E, per questo, come possiamo essere delusi da noi stessi? Ecco perché torniamo a casa felici, pieni di forza. Il nostro allenatore Luca ci ha guidati come un grande condottiero: due anni fa, partendo da zero, ci ha portati fino al secondo posto nazionale nella categoria under 12. Due anni dopo, un po' più cresciuti, siamo ancora qua, al terzo posto nazionale nell'under 14. Se ce lo avessero chiesto prima, non ci avremmo creduto. In quanti hanno fatto meglio? Per questo diciamo grazie Luca, grazie Genova Hockey 1980!

Alle finali si va in quattro, e vince una sola. E' però anche una sola la squadra che è riuscita a non perdere (anzi, quasi vincere), dai campioni d'Italia (girone eliminatorio compreso, campionato prato compreso!), e questi siamo noi. Quando il Bra (complimenti a loro) vince 19 partite su 20 tra prato e indoor, e una sola volta non vince, e quella è il 6-6 contro di noi, e in quel 6-6 noi abbiamo preso lo spigolo di un palo interno a 30 secondi dalla fine che ancora non abbiamo capito come sia stato geometricamente possibile che la palla non sia entrata in porta... Capite perché è più l'orgoglio della delusione!

Unica squadra alle finali senza una palestra indoor; unica in Italia ad essersi qualificata sia nell'under 14 che nell'under 16: sabato, siamo scesi in campo contro il Bondeno, con tanta paura, ansia da prestazione, timore di non farcela. Abbiamo vinto 3-0 e ci siamo caricati per la successiva super-sfida contro i braidesi.
Contro i gialloneri, messo da parte ogni timore reverenziale, abbiamo provato a fare del nostro meglio. Sempre sotto, di uno o due gol, abbiamo sempre rimontato. Nonostante le due partite attaccate, negli ultimi cinque minuti ne avevamo di più noi: merito dei cambi e della panchina lunga. Corti, pali, occasioni una dopo l'altra. Il 6-6 finale ci lascia la consapevolezza di aver sfiorato l'impresa... ma di aver fatto comunque qualcosa di epico.
Domenica, il Padova ci beffa (1-2) in una partita bloccata (0-0 tutto il secondo tempo!!) dove sia noi che loro non riusciamo a imporre il gioco, ma dove abbiamo comunque la palla del pareggio finale che ci avrebbe regalato la finalissima!
La finale di consolazione per il terzo e quarto posto ci vede pieni di rabbia ma di voglia di vincere almeno la medaglia di bronzo. Il 5-2 finale ci fa salire nel podio nazionale. Scusate se è poco. A noi, ragazzi di 11, 12, 13 anni, sembra moltissimo. Noi siamo Andrea, Andrea, Daniel, Daniele, Giovanni, Luca, Nicholas, Pietro, Samuele, Simone. Abbiamo ancora margini di miglioramento, ed è da qui che ripartiamo, ancora più determinati, sempre più consapevoli; ormai, per sempre, innamorati dell'hockey!








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