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Under 14: la rabbia, e l'orgoglio

Condividi questo articolo su Facebook Scritto da ragioniere il 02/02/2015

O, meglio: la delusione, e l'orgoglio...

Le finali di area 1 del campionato under 14 sono state una grande delusione per i ragazzi allenati da Daniele Franza. Il primo posto, ampiamente alla portata dei biancorossi, e che avrebbe qualificato alle finali nazionali, è svanito davvero per un soffio, a causa ci circostanze, per lo più, extra-sportive.

Le finali, che si dovevano svolgere a Savona e che poi sono state spostate in casa degli avversari dei genovesi, hanno visto la partecipazione non del Genova '80 al completo, ma di mezza squadra. Perché? Perché il virus influenzale ha costretto a casa ben 4 dei 10 giocatori convocati: Bertorello, Diamento, Mammoliti e Masullo non sono nemmeno partiti da Genova. E dei 6 presenti, uno (Insalaco) è stato ripescato all'ultimo momento dal... suo letto (fino al giorno prima aveva la febbre); altri due (Cappanera e Sabbarese: gli elementi di maggiore esperienza e fisicità della squadra) erano debilitati e avevano il virus in corpo. "Praticamente avevo solo 3 giocatori sani”, osserva, amareggiato, Daniele Franza.

Partita a senso unico, quindi? Persa prima ancora di giocarla?
Proprio per niente! Il mezzo Genova '80 che abbiamo descritto ha comunque cercato di dare il massimo, cercando e trovando risorse impensabili, giocando ad armi pari contro i quotati avversari, spingendoli alle corde per ampi tratti della partita.

Partita che inizia fin da subito sotto il segno dell’equilibrio: possesso di palla senza occasioni da gol, nei primi cinque minuti, da parte di entrambe le squadre.
In una delle rare occasioni costruite dai piemontesi, i padroni di casa si portano in vantaggio all'8° minuto di gioco con Dalen Grosso; i genovesi subito dopo sfiorano il pareggio con Insalaco (salvataggio sulla linea con un tuffo di grande istinto del portiere Dell'Anno), poi con Sabbarese su corto, ma al 20°, pochi istanti prima del suono della sirena, ancora Dalen Grosso raddoppia inaspettatamente per i valligiani, finalizzando un'azione viziata da un "velo" non ravvisato dagli arbitri piemontesi.

Nella ripresa, sotto di due gol, i biancorossi con generosità tentano la rimonta, costruiscono un'azione dopo l'altra, senza concedere niente ai rivali: nessun tiro in porta per loro, nessun corner corto. Al 12° Sabbarese accorcia le distanze di rovescio, e tutto lascia pensare che il pareggio sia nell'aria: arrivano altri due "corti" per i genovesi, ma Dell'Anno si supera, poi arriva un palo clamoroso di Sabbarese, a cui viene negato un rigore per salvataggio sulla linea di porta di un difensore avversario, così come ben tre corner corti non vengono fischiati, come lo sportivo allenatore Paolo Dell'Anno ammetterà a fine partita.
A cinque minuti dalla fine Franza tenta la carta dei cinque giocatori di movimento, togliendo il portiere Albani, ma il gol non arriva. Finisce così, 2-1 per il Valchisone intero contro il Genova '80 azzoppato dal virus e dagli episodi.

Franza: "Avete già detto tutto in cronaca", commenta laconico. "Sette tiri in porta per noi, tre per loro; tre corti a noi concessi e tre clamorosi non dati, nessun corner corto per loro, nessun rischio, niente di niente se non i due gol; quella dei "corti", più di ogni altra statistica, dice in quale metà campo si è giocato di più. Un palo, un salvataggio sulla linea incredibile, e tanto altro ci sarebbe da raccontare, ma questo è lo sport e dobbiamo accettarlo, perché dalle sconfitte si cresce, e la nostra arma in fondo è proprio questa: noi abbiamo imparato a vincere, tanto e bene, perché nei primi anni abbiamo saputo perdere, altrettanto, e altrettanto bene, migliorando ogni volta. In questo momento di delusione preferisco complimentarmi con i nostri avversari, davvero bravi a sfruttare le pochissime occasioni da gol avute, e anche sottolineare la sportività dell'amico Paolo Dell'Anno, che a fine partita mi ha confessato di condividere le nostre recriminazioni sui "corti" a nostro favore non concessi."

Delusione, sì. Ma anche orgoglio. "Eccome! L'orgoglio di come i ragazzi hanno combattuto, pochi e debilitati com'erano. L'orgoglio di come hanno giocato e di come hanno imparato a giocare. L'orgoglio di avere sfiorato (purtroppo, soltanto sfiorato) la qualificazione a una finale nazionale che sarebbe stata storica, perché questo dei 2001 è il primo gruppo che noi abbiamo amorevolmente creato, cullato, istruito e formato, partendo da zero, tre anni fa. L'orgoglio e la consapevolezza, la determinazione e l'impegno, che sento essere anche nei ragazzi, di prenderci la rivincita a prato, di prendercele queste finali, sfuggite in modo incredibile a indoor, nel campionato all'aperto. Sarà anche più bello!"

La sfida è lanciata. La rabbia e l’orgoglio, l’umiltà e l’impegno, la delusione e la voglia di rifarsi. Il Genova Hockey 1980 è questo.

I protagonisti del campionato under 14:

Squadra “A”

Albani Mattia (2002)
Il portierino della squadra, si è adattato molto bene al gioco indoor, di cui ha poca esperienza. Tanto impegno negli allenamenti, pochissimi errori e ottima propensione a seguire i consigli dell’allenatore.

Bertorello Matteo (2001)
Attaccante, uno degli assenti nella semifinale, ma punto di forza nel girone eliminatorio. 21 dei 59 gol realizzati dalla squadra, sono i suoi. Se ci fosse stato anche lui, forse…

Calicchio Luca (2002)
Riserva di lusso: sarà uno dei punti di forza della squadra del prossimo anno.

Cappanera Riccardo (2001)
Difensore, centrale e “portiere con la pettorina” nel gioco a 5: giocatore dalle mille risorse e dalle grandi potenzialità. Debilitato dalla febbre, dà il massimo, e anche di più, perché lui queste finali le voleva davvero. E le avrebbe meritate, come tutti.

Diamento Alessio (2001)
Portiere, attaccante: è a disposizione del mister sempre con impegno e massima presenza. Tranne quando la febbre lo costringe a letto, come nelle semifinali.

Insalaco Matteo (2001)
Impiegato in difesa e in attacco, in tutti i ruoli si adatta con impegno e spirito di squadra. Alle semifinali è convalescente, ma non si vede. Sfiora il gol, che avrebbe meritato.

Mammoliti Lorenzo (2001)
Gioca solo in un concentramento, dando comunque un aiuto importante alla squadra.

Masullo Ivan (2002)
Altro giocatore importantissimo nei disegni tattici di questa squadra, assente alle semifinali. Assenza pesantissima: sa giocare al centro del campo come pochi, lottando su ogni pallina, sapendo essere al contempo un ottimo incontrista, un lucido regista e un buon finalizzatore.

Sabbarese Lorenzo (2001)
Il “portiere” col vizio del gol: e che vizio!! 29 reti su 59 sono le sue: più di una su due! Capitano, uomo-squadra, trascinatore, esempio dentro e fuori dal campo. L’allenatore Daniele Franza ha in Lorenzo Sabbarese il suo braccio destro, e la squadra sa di avere due guide sicure. Vuole le finali assolutamente, combatte come un leone, fa un gol, prende un palo, e si arrende, anche al virus influenzale, solo quando è finita.

Sartini Riccardo (2001)
Salta il primo concentramento, ma il secondo, e le finali, li gioca alla grandissima. Poche sbavature. Punto di forza della squadra e forse il giocatore con i maggiori progressi rispetto al campionato della scorsa stagione.

Squadra “B”

Bossi Pietro (2003)
Il bomber della squadra B: 7 gol per lui, sui 10 totali fatti dalla squadra B. Un under 12 dalle ottime prospettive.

Ceccaroni Lorenzo (2003)
Tre mesi di hockey sulle spalle, sulle gambe e sul… bastone. Tanto impegno e buone potenzialità.

Gidari Davide (2003)
L’”anziano”, insieme a Trinchese, della squadra B, ma lui è anche, ancora, under 12. Due gol e buon “bastone”.

Menck Leonardo (2004)
Il piccolo del gruppo, combatte come un leoncino senza timori reverenziali.

Oggiano Mirko (2003)
Anche lui pochi mesi di hockey, ma i progressi sono notevoli, e costanti. L’impegno non si discute, quindi le potenzialità sono ottime.

Pellegrino Francesco (2003)
Attratto dalle sirene calcistiche, nell’hockey mostra grandi doti di combattente, e una buona tecnica.

Spina Jacopo (2001)
Capitano della squadra, “prestato” alla “B” per alzare un poco l’età media, bassissima.

Zambrano Dylann (2001)
Poche esperienze per lui: un campionato utile a crescere.

Trinchese Francesco (2002)
L’esperto della squadra, e probabilmente l’elemento migliore. Avrebbe fatto certamente parte delle finali nazionali di Padova, in cui sarebbe stato tra i protagonisti. Tra i protagonisti lo sarà certamente, ma della squadra under 14 del prossimo anno.








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